La Colonia felice: utopia lirica (terza edizione)
il torto, benchè nessuno ci fosse così galantuomo da confessarlo. E poi, il Beccajo e la fazione di lui- sette uòmini in tutto e trè donne - con le
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qualche cosa lì presso, il pudore. Nè osàvano pur di contarsi. Poi, quando Aronne, dopo di averli con una ràpida occhiata sorrasi, disse: èccoci tutti
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odii tu? - Gualdo, stupito, il fisò, mentre gli si componèa nel capo il senso della domanda; poi: - Odiarti ... io? epperchè? ... Io non odio nessuno
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? - Altro mare - quèi rispondeva, insoavendo la voce, quasi temente di offèndere il delicato orecchio di lei. - E poi? - e Forestina gli molceva la
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a lei sola - guidando poi la travagliosa nequizia all'ìlare probità, fòsser venuti a obedire norme nella legge non scritte, per giùngere fino
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mano alle chiome e al vestito: poi, si trattenne, al pensiero di un interno peggiore. E non fu che al pensiero! Se le fattezze dell'alma si potèssero
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tramortita, fu scagliata ai nemici un'ùltima imprecazione; poi, tutti inselvàrono - duce il Nebbioso, cui non avèa taciuto la selva segreto alcuno. --- Ed è
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naufragio. A un tratto, gli sguardi, chiamàndosi vicendevolmente, affollàronsi verso la rada ad una nave in ormeggio, per dilungàrsene, poi, con una
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esitò, commosso a tanta fiducia: poi: - O Forestina! - seguì dicendo mestìssimo - I morti vanno obliati. Chiusa è per sempre la tragicomedia della mia
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silenzi. Ella die' un grido acuto di gioja. E, al grido, rispòsero altri e poi altri, mentre, lontano, già errava un bagliore rossastro e si mostràvano
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collo, suggèa da lei latte e amore. Ma, repente, il cielo sereno ingrigia di nubi. Tutto ammutisce. Ingròssano i fiori in arbusti, poi in piante e
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, impediti; in lontananza poi, sei o sette, già svegli, già in piedi - i più sobri e forse i più scellerati. Ed è verso costoro che Gualdo il Beccajo